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Fringe benefit auto 2023: novità

5 min per leggereConducenti
Con la pubblicazione delle tabelle ACI aggiornate in Gazzetta Ufficiale, è possibile calcolare il fringe benefit 2023 delle auto aziendali.
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Le novità sulla tassa auto aziendale

Come funziona la tassa auto aziendale e come calcolarla nel 2023

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le nuove tabelle ACI per il calcolo del fringe benefit 2023, ovvero le auto aziendali date in concessione ai dipendenti come beneficio addizionale. Ecco tutte le novità di quest’anno che bisogna sapere.

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Tassa auto aziendale: le novità 2023

Dal 2020 sono cambiate le regole sul fringe benefit sui contratti dei veicoli aziendali, in particolare per i mezzi dati ai dipendenti a uso promiscuo, misura che è diventata attiva a partire dal primo luglio 2020. Fino a questa data i contratti hanno seguito le vecchie normative, usufruendo di un fringe benefit del 30% indifferentemente dal livello di emissioni di CO2 del veicolo.

Per i contratti stipulati dopo il primo luglio 2020, invece, valgono le nuove normative e le aliquote confermate anche per il 2023. In questo caso, la soglia del fringe benefit da tassare è stata ridotta sui veicoli più ecologici, dal 30 al 25% per le percorrenze medie di 15 mila chilometri l’anno. La vera novità riguarda però i livelli di inquinamento, infatti vengono penalizzate le vetture con maggiori emissioni di CO2 premiando l’utilizzo di mezzi aziendali elettrici e ibridi.

In generale, in base ai valori dell’inquinamento del veicolo, la percentuale del fringe benefit 2023 segue queste soglie:

Un’altra novità sul fringe benefit 2023 riguarda il limite di esenzione, ovvero la soglia entro la quale è possibile usufruire di un’esenzione contributiva e fiscale in merito a questo beneficio. Dopo l’innalzamento a 516,46 euro per i periodi d’imposta 2020 e 2021, con l’aumento a 3.000 euro nel 2022, il limite è tornato al valore standard di 258,23 euro nel 2023.

Fringe benefit auto 2023: le nuove tabelle ACI

Nel 2023 sono stati aggiornati gli importi dei rimborsi chilometri indicati dalle tabelle ACI, come pubblicato dall’Agenzia delle Entrate nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 28 dicembre 2022. Nel dettaglio, l’ACI ha identificato 12 categorie distinte, per le quali sono disponibili i nuovi valori del costo chilometrico IVA inclusa:

Con le nuove tabelle nazionali dei costi chilometrici dell’ACI è piuttosto semplice calcolare il fringe benefit 2023, in merito alle auto aziendali concesse ai lavoratori a uso promiscuo. Ad esempio, con una DS3 Crossback 1.2 PureTech da 100 cv a benzina con emissioni di CO2 di 123 g/Km, bisogna considerare un costo chilometrico per 15.000 Km di 0,4686 euro per un fringe benefit di 2.108,70 euro tenendo conto di una soglia del 30%.

In questo caso è necessario moltiplicare l’importo di 0,4686 euro per 15.000 Km l’anno, ottenendo un valore di 7.029 euro. A questo punto bisogna calcolare il 30% di questo importo, ovvero 2.108,70 euro annui, perciò basta dividere questa cifra per 12 mensilità e ottenere un fringe benefit per il 2023 per questo modello pari a 175,73 euro al mese.

Come funziona la tassazione delle auto aziendali

Il fringe benefit è un compenso concesso ai dipendenti di un’azienda, una retribuzione accessoria che non viene elargita in denaro, ma attraverso l’offerta di una serie di servizi. Ad esempio, l’impresa potrebbe finanziare dei corsi di formazione per i suoi collaboratori, dei viaggi premio, oppure offrire in comodato d’uso computer, telefoni e altri dispositivi.

Uno dei fringe benefit più comuni è un veicolo aziendale a noleggio a uso promiscuo, da usare sia per l’attività lavorativa sia per le esigenze personali del lavoratore. In questo caso, per capire come calcolare il fringe benefit della tassa dell’auto aziendale, per semplificare il conteggio viene considerato un vero e proprio forfait.

In pratica viene stabilita una percorrenza di 15.000 Km l’anno, di cui il 30% sono per l’utilizzo personale del veicolo da parte del dipendente, quindi circa 4.500 Km. Ogni anno l’ACI pubblica le tabelle ufficiali per la tassa dell’auto aziendale del fringe benefit, con valori differenti in base al modello di veicolo.

In questo modo l’Aci indica il costo chilometrico di ogni tipo di vettura aziendale, il quale come abbiamo visto a partire dal 1° luglio 2020 viene determinato anche dalle emissioni inquinanti. Ciò significa che meno il mezzo è ecologico più alto è il conteggio, compresi tutti gli oneri fiscali ad esso collegati. Infatti, il fringe benefit influisce sul reddito del lavoratore, incluse le voci accessorie come i contributi previdenziali.

Auto aziendali in fringe benefit e CO2 delle auto: le tasse nel 2023

Le nuove normative, in merito alla tassazione delle auto aziendali a uso promiscuo, rischiano di comportare un deciso aggravio per dipendenti e collaboratori delle imprese. Tutti i lavoratori che beneficiano di fringe benefit, in particolare di un veicolo con contratto di noleggio a lungo termine da utilizzare per il lavoro e le esigenze personali, devono pagare di più se la macchina non è un modello ecologico.

Le nuove misure sono volte alla riduzione delle emissioni inquinanti, tuttavia l’aumento della tassa sull’auto rischia di ricadere esclusivamente sui dipendenti, in quanto una percentuale più alta di fringe benefit da tassare influisce sul reddito, dunque sulle imposte da versare allo Stato. L’aggravio potrebbe essere molto oneroso, soprattutto per l’uso di veicoli con emissioni di CO2 oltre i 160 g/Km.

Inoltre, bisogna considerare l’adozione dei nuovi standard WLTP a partire dal primo gennaio 2021, test di omologazione europei più rigidi rispetto ai parametri NEDC. Questi criteri più severi hanno di fatto aumentato ancora di più i dati sulle emissioni reali di CO2, causando un deciso incremento delle spese per l’auto per i dipendenti aziendali che utilizzano veicoli in fringe benefit.

Auto aziendali: i modelli che assicurano uno sconto sulla tassazione

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Pubblicato il 17 febbraio 2023
17 febbraio 2023
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