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Stop ai motori termici entro il 2035: cosa sapere

5 min per leggereFuturo della mobilità
Con il via libero definitivo, l’UE ha confermato lo stop dal 2035 alla vendita di veicoli alimentati a benzina, diesel e biocarburanti.
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I motori termici e lo stop previsto entro il 2035

Cosa comporta l’addio definitivo ai veicoli inquinanti

L’UE ha ratificato il regolamento sullo stop ai motori termici dal 2035, confermando la decisione del Parlamento europeo e accogliendo la richiesta della Germania sugli eFuel. Vediamo cosa comporta questo accordo, qual è la posizione dell’Italia e le soluzioni migliori per la mobilità elettrica disponibili oggi per privati e aziende.

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Stop ai motori termici dal 2035 da parte dell’UE

Il Green Deal europeo è la strategia dell’Unione europea contro la crisi climatica, che prevede un taglio delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 come sancito dal piano Fit for 55, fino al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Secondo il Parlamento europeo, però, è necessario accelerare la transizione verde e fissare obiettivi più ambiziosi per ridurre l’impatto ambientale del settore dei trasporti.

Questo è il motivo che ha portato a metà febbraio l’Eurocamera ad approvare un accordo su taglio delle emissioni per auto e veicoli commerciali leggeri, una misura allineata ai target ambientali del piano Fit for 55. In particolare, il Parlamento europeo è intervenuto sulle soglie di diminuzione dell’inquinamento nel settore dei trasporti, fissando un nuovo target di riduzione del 100% delle emissioni entro il 2035 rispetto ai livelli del 2021.

È stato approvato anche un obiettivo intermedio, che prevede entro il 2030 la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 delle auto e del 50% per i furgoni. Il regolamento è stato ratificato dal Consiglio UE, con i ministri europei dell’Energia che hanno confermato a maggioranza lo stop ai veicoli termici alimentati a benzina e diesel, ma con la concessione della deroga alla Germania sui carburanti sintetici.

La deroga sullo stop alla produzione di motori termici alimentati con eFuel

Il nuovo regolamento europeo prevede una deroga, fortemente voluta dalla Germania, per continuare a produrre dopo il 2035 veicoli dotati di motori termici alimentati con eFuel. Dopo questa data, quindi, potranno essere fabbricati e venduti autoveicoli con motori a combustione che usano solo carburanti sintetici, mentre sono stati esclusi i biocarburanti sostenuti dall’Italia.

Secondo la Commissione europea, infatti, mentre gli eFuel possono essere prodotti utilizzando esclusivamente fonti rinnovabili, quindi con un’impronta di carbonio nulla, i biocarburanti avranno sempre una carbon footprint elevata. Inoltre, i biocombustibili vengono ricavati anche dalle coltivazioni, quindi la Commissione UE ritiene che possano avere pesanti ripercussioni sul sistema agroalimentare europeo.

La posizione dell’Italia sull’esclusione dei biocarburanti

L’Italia condivide i target ambientali degli accordi UE sulla riduzione delle emissioni, ma ritiene che sia necessaria una transizione all’elettrico più graduale, economicamente sostenibile e socialmente equa. Una delle posizioni del nostro Paese, ad esempio, è il supporto a favore dei carburanti alternativi, combustibili ecologici che potrebbero prolungare l’utilizzo delle automobili termiche riducendo drasticamente l’impatto ambientale.

L’Italia, quindi, si è schierata contro il divieto alla produzione di veicoli con motori termici alimentati a biocarburanti dopo il 2035, ritenendo che anche questi combustibili ecologici possono essere a emissioni zero. Al momento, infatti, esistono dei notevoli problemi di costi sui carburanti sintetici, oltre ai dubbi sulla sostenibilità degli eFuel, i quali invece sono stati esclusi dal regolamento europeo.

La deroga allo stop sui motori termici per i piccoli costruttori

Un’altra deroga prevista nel pacchetto di misure per il Clima Fit for 55 interessa i piccoli costruttori con una produzione tra 1.000 e 10.000 veicoli l’anno, come i marchi italiani Ferrari, Lamborghini e Maserati. Queste aziende saranno esentate dai target intermedi, inoltre potranno continuare a vendere i loro veicoli con motori termici convenzionali per tutto il 2035, usufruendo di un anno in più per adeguarsi al nuovo regolamento europeo.

Dalla fine del 2035, invece, dovranno rispettare lo stop alla vendita di autoveicoli con motore a combustione alimentato a benzina o diesel, compresi i biocarburanti. I piccolissimi costruttori di autovetture come Dallara o Pagani, che producono meno di 1.000 auto l’anno, potranno continuare a produrre e vendere veicoli endotermici anche dopo il 2035, infatti per loro è prevista l’esenzione totale dalle disposizioni UE.

Il problema della mobilità elettrica: la scarsa diffusione delle colonnine

La fine dei motori termici entro il 2035 renderà necessario un cambiamento culturale nei confronti della mobilità sostenibile. Senza dubbio la e-mobility offre una soluzione all’inquinamento atmosferico causato dai veicoli endotermici, tuttavia comporta anche una serie di criticità che utenti privati, professionisti e aziende dovranno necessariamente affrontare.

Tra i principali problemi della mobilità elettrica, almeno allo stato attuale, ci sono:

La scarsa diffusione delle colonnine elettriche rimane il problema principale al passaggio esclusivo alla mobilità elettrica. Ovviamente, si tratta di problemi che possono essere risolti entro il 2035, ad esempio potenziando la rete di ricarica per coprire in modo più omogeneo tutte le aree geografiche. Inoltre, i governi nazionali possono incentivare maggiormente il passaggio alle auto elettriche e l’installazione di stazioni di ricarica presso abitazioni e aziende.

Tuttavia, oggi esistono ancora delle difficoltà strutturali, economici e tecnologiche che, in alcune circostanze, fanno preferire a privati e aziende i veicoli endotermici rispetto a quelli elettrici e alle auto a idrogeno. Una soluzione immediata è rappresentata dal noleggio a lungo termine, un settore che da diversi anni è pioniere nella transizione verso la mobilità sostenibile e offre risposte concrete nel campo della e-mobility.

Le soluzioni del noleggio a lungo termine per la e-mobility

Il noleggio a lungo termine di auto elettriche permette di compiere subito la transizione alla green mobility, adeguandosi agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dell’Unione Europea in modo più semplice ed economicamente sostenibile. Il noleggio infatti garantisce numerosi vantaggi per la e-mobility sia ai privati che alle aziende, tra cui i seguenti benefici:

In più, professionisti e aziende possono usufruire di importanti vantaggi fiscali, infatti gli utenti business che scelgono il noleggio a lungo termine possono accedere a una serie di benefici fiscali, tra cui la detrazione dell’IVA dal 40 al 100%, oppure la deducibilità dei costi del noleggio a seconda del tipo di utilizzo del veicolo aziendale.

Noi di LeasePlan siamo impegnati da anni nella rivoluzione green della mobilità, per questo mettiamo a disposizione soluzioni personalizzate e innovative di mobilità elettrica integrata per privati, professionisti e aziende. Siamo anche attivi direttamente nella diffusione della e-mobility sul territorio, attraverso la realizzazione di stazioni di ricarica nelle autostrade per agevolare la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.

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Pubblicato il 7 agosto 2023
7 agosto 2023
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