Biodiesel Eni: ecco il carburante senza petrolio
Eni ha messo a punto l’HVOlution, un biocarburante avanzato che potrebbe aiutare a ridurre le emissioni di gas serra dei veicoli diesel.
Come funziona il diesel vegetale di Eni per l’autotrazione
Il diesel Eni prodotto con il 100% di materie prime rinnovabili
Eni ha messo a punto un nuovo biocarburante per ridurre le emissioni di gas serra nel settore dei trasporti, prodotto con materie prime rinnovabili e realizzato completamente senza petrolio. Scopriamo il nuovo diesel di Eni HVOlution, un carburante vegetale non sintetico per la mobilità sostenibile.
Che cos’è HVOlution, il nuovo biocarburante di Eni
Il futuro della mobilità è strettamente legato alla transizione green, con la necessità di passare rapidamente dai veicoli endotermici alle automobili elettriche. Si tratta di un processo essenziale per ridurre le emissioni nocive per l’ambiente, rendendo gli spostamenti privati e aziendali e i mezzi pubblici più ecologici per contenere il riscaldamento globale e contrastare la crisi climatica.
Tuttavia, il passaggio alla mobilità elettrica è un processo lungo e complesso, soprattutto perché richiede la realizzazione di una rete capillare di colonnine elettriche. Per questo motivo aziende e governi stanno promuovendo delle soluzioni complementari alla e-mobility, come le auto a idrogeno e l’utilizzo di biocarburanti innovativi nei veicoli con motore a combustione al posto di benzina e diesel.
I biocarburanti non sono gli eFuels, ovvero i carburanti di origine sintetica, ma sono dei combustibili naturali prodotti a partire da materie prime vegetali. Tra questi c’è l’HVO di Eni (Hydrotreated Vegetable Oil), ovvero un olio vegetale idrogenato ottenuto da rifiuti e scarti agricoli, senza l’impiego di petrolio o suoi derivati né l’uso di materie prime agricole riservate all’alimentazione umana o animale.
Questo prodotto viene proposto da Eni in due versioni:
- Eni Diesel+ è un carburante premium in cui l’HVO viene addizionato al gasolio per diminuirne l’impatto ambientale;
- HVOlution è un biocarburante composto al 100% da HVO puro, quindi senza gasolio di origine fossile.
Come è realizzato il diesel naturale di Eni
L’HVOlution è il primo diesel prodotto esclusivamente con materie prime rinnovabili da Eni Sustainable Mobility, un biocarburante in linea con la Direttiva UE 2018/2001 RED II. Si tratta nel dettaglio di un biocarburante avanzato, realizzato a partire da prodotti non in competizione con la filiera alimentare come:
- rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata;
- paglia;
- glicerina grezza;
- sfalci agricoli e forestali.
Per passare dagli scarti vegetali al biodiesel Eni utilizza la tecnologia EcofiningTM, un sistema brevettato che consente di trasformare i residui di origine biologica in biocarburanti di alta qualità come l’HVOlution. Usando come materie prime solo prodotti di scarto, compresi oli di cucina usati e grassi animali e vegetali residuali dell’industria alimentare, è di fatto un processo circolare che favorisce il riutilizzo delle risorse.
La tecnologia EcofiningTM viene impiegata nelle bioraffinerie Eni di Venezia e Gela, attraverso un procedimento chimico composto da una fase di idrogenazione e una di isomerizzazione. In pratica, prima le biomasse vengono trattate con l’idrogeno per rimuovere l’ossigeno e saturare i doppi legami, poi viene realizzato un processo che serve a migliorare le proprietà a freddo delle paraffine ottenute con l’idrogenazione.
Il risultato finale è l’HVO, un biocarburante idrogenato che può essere aggiunto al diesel tradizionale o utilizzato puro come biodiesel 100% vegetale senza petrolio. Gli impianti EcofiningTM sono strutture piuttosto versatili, infatti possono produrre anche altri tipi di bio-oli e sono compatibili con le infrastrutture industriali esistenti che possono essere convertite alla produzione di biocarburanti avanzati.
I vantaggi e le applicazioni del diesel Eni bio
L’HVO di Eni può essere usato puro o miscelato al gasolio fossile, in quest’ultimo caso in percentuali superiori al 7% consentito dalla normativa europea EN 590 che regola il biodiesel convenzionale FAME (Fatty Acid Methyl Esters). Ad esempio, il Diesel Eni+ per l’autotrazione è arricchito al 15% con HVO, mentre l’Eni Biojet per l’aviazione può essere usato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%.
Il gasolio vegetale di Eni non è un carburante a zero emissioni come l’idrogeno, ma dovrebbe ridurre sensibilmente l’impronta carbonica dei combustibili convenzionali. Secondo l’azienda italiana, infatti, questo biocarburante avanzato sarebbe in grado di ridurre le emissioni di CO2 dal 60 al 90% rispetto al diesel fossile, rendendo i motori a combustione meno inquinanti senza nessuna modifica ulteriore.
Nel settore dei trasporti le applicazioni dell’HVOlution sono riservate ai motori diesel di ultima generazione, in quanto non tutte le automobili a gasolio sono compatibili con questo biocarburante. In particolare, tra i modelli che supportano il diesel vegetale di Eni ci sono:
- le auto diesel TDI del gruppo Volkswagen con motore 2 o 3 litri a 4 o 6 cilindri;
- alcuni veicoli diesel Toyota come una serie di motorizzazioni diesel che equipaggiano il Toyota Proace o i nuovi pick-up Hilux;
- alcune vetture diesel del gruppo Stellantis tra cui alcuni modelli a marchio Citroën e Peugeot.
Dove trovare il biodiesel HVOlution di Eni
Il biodiesel HVOlution è già disponibile presso 50 stazioni di servizio Eni da febbraio 2023, dove è possibile fare rifornimento con questo biocarburante avanzato con le auto diesel compatibili. Entro marzo 2023, invece, l’HVOlution sarà presente in 150 punti vendita in tutta Italia, con una capacità di bioraffinazione che dovrebbe passare da 1,1 milioni di tonnellate all’anno del 2022 a 2 milioni di tonnellate all’anno entro il 2025.
Prima della commercializzazione il biocarburante di Eni è testato in diversi contesti, ad esempio per alimentare alcuni mezzi usati in ambito aeroportuale adibiti alla movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità , oppure come carburante per una serie di veicoli impiegati nelle attività di logistica aeroportuale, ma anche in autobus, treni e mezzi pesanti.
Naturalmente, al momento l’unica soluzione per una mobilità a zero emissioni sono le auto elettriche, soprattutto utilizzando per la ricarica energia prodotta da fonti rinnovabili come l’eolico o il solare fotovoltaico. Si tratta infatti della principale tecnologia per la mobilità sostenibile, per eliminare le emissioni dirette di gas serra e raggiungere il risultato net-zero nel settore dei trasporti.
Nonostante i prezzi ancora alti dei veicoli elettrici, è possibile passare alla e-mobility attraverso soluzioni versatili come il noleggio a lungo termine. In questo modo è possibile usufruire di un canone tutto compreso e servizi personalizzabili per la mobilità elettrica integrata, per spostarsi in modo ecologico evitando l’utilizzo di combustibili fossili senza sostenere una spesa iniziale elevata.