Come funzionano le auto a guida autonoma

9 min per leggereFuturo della mobilità
La guida autonoma è una realtà vicina, grazie agli adeguamenti normativi, all'evoluzione tecnologica e alle moderne self driving cars.
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Self Driving Cars: come funzionano le auto che si guidano da sole

Funzionamento, esempi e vantaggi delle auto a guida autonoma

Le auto a guida autonoma trasformeranno nei prossimi anni il concetto di mobilità, fino, volendo raggiungere il futuro, a sostituire del tutto qualsiasi interazione del guidatore sull’apparato guida. Se però in termini tecnologici, con tutte le virgolette del caso, non siamo davvero troppo lontani dallo scenario di auto che si guidano da sole, è necessario ancora capire come poter superare alcune questioni normative e logisticamente potenziare le infrastrutture indispensabili per la diffusione delle self driving cars.

Cosa sono le self driving cars

Le auto con guida autonoma sono dei veicoli in grado di circolare in strada senza nessun intervento da parte del conducente o con un supporto limitato ad alcune circostanze di guida. Si tratta di una tecnologia innovativa, basata sull’interconnessione di sistemi automatizzati di pilotaggio, una serie di sensori installati nella vettura e le infrastrutture intelligenti della smart city.

Oggi esistono già delle macchine in grado di gestire la guida in maniera indipendente, tuttavia, mancano ancora delle normative adeguate e il supporto delle connessioni ultrarapide. Al momento possiamo dunque parlare di veicoli a guida assistita, in cui l’automobile prende alcune decisioni autonome, mantenendo il controllo nelle mani del guidatore.

I sistemi ADAS stanno già cambiando il modo di guidare, aiutandoci a ridurre gli incidenti e migliorare le prestazioni alla guida. Una vera self driving car rappresenterebbe l’innovazione successiva, affinché si possa arrivare già in un futuro all’utilizzo di veicoli sprovvisti perfino del volante.

I livelli delle auto a guida autonoma

Se parliamo di self driving cars, esistono 5 livelli di guida autonoma applicabili alle auto, sebbene soltanto gli ultimi due rappresentino davvero la massima evoluzione, ed espressione, di questa tecnologia. Allo stesso tempo, è bene tener presente i vari step, per comprendere come funzionano questi sistemi e a che punto siamo oggi.

Questa suddivisione, ormai globalmente accettata, è stata realizzata dalla SAE (Society of Automotive Engineers), per classificare e identificare i gradi di automazione dei veicoli. La scala SAE (SAE J3016) è un riferimento fondamentale, adoperato da tutti gli operatori del settore per orientarsi in questo campo.

Livello 1 – guida assistita

In questo primo livello si trovano le auto a guida assistita, dove il guidatore è supportato da sistemi che lo avvertono di alcuni pericoli e lo aiutano a migliorare la sicurezza. Rientrano in questa categoria i dispositivi anticollisione, i regolatori di velocità come il cruise control e i rilevatori della distanza con gli altri veicoli.

 • I dispostivi possono frenare o accelerare il veicolo.
 • Viene fornito un supporto superiore e attivo al conducente.
 • Esempio: cruise control adattivo o mantenimento della corsia.

Livello 2 – automazione parziale

Già con il livello 2 possiamo iniziare a parlare di veicoli a guida autonoma, sebbene siano ancora macchine con automazione parziale. Queste vetture sono in grado di intervenire sulla circostanza attivamente, ad esempio gestendo lo sterzo o frenando automaticamente, se viene rilevata una situazione di emergenza.

 • I dispositivi possono frenare e accelerare l’auto.
 • La macchina supporta attivamente il conducente
• Esempio: cruise control adattivo, integrato con mantenimento della corsia.

Livello 3 – automazione elevata

Quando si entra nel livello 3, finalmente le vetture a guida autonoma diventano una realtà concreta, sebbene sia ancora richiesta la partecipazione attiva del conducente. Le auto possono guidare da sole in alcune condizioni, inoltre monitorano il veicolo e il traffico, perciò, in caso di necessità, se il driver non effettua la manovra corretta è la macchina a farla al suo posto.

 • Il veicolo è in grado di guidare da solo in alcune condizioni.
 • In assenza dei requisiti è necessario l’intervento del conducente.
 • Esempio: sistema Traffic Jam per la guida autonoma nel traffico.

Livello 4 – automazione completa della guida

Le self driving cars di livello 4 adempiono all’automazione in presenza di requisiti e condizioni specifiche, come i robot taxi senza volante o pedali, che percorrono sempre uno stesso percorso. In caso di malfunzionamenti, però, il guidatore deve intervenire, riprendendo il controllo del veicolo per motivi di sicurezza, diversamente l’auto accosterà in modo autonomo.

 • Il veicolo è in grado di guidare da solo in alcune condizioni.
 • In assenza dei requisiti è necessario l’intervento del conducente.
 • Esempio: taxi driverless o veicoli senza volante.

Livello 5 – automazione totale

Rispetto alle tecnologie precedenti, con il livello 5 non è indispensabile la presenza in vettura del volante o dei pedali, l’auto è autonoma e fa tutto in modo indipendente, dunque non bisogna neanche saper guidare. In questo caso ogni persona è un passeggero, quindi non resta che indicare la destinazione e godersi il viaggio.

 • L’auto può guidarsi da sola in qualsiasi condizione.
 • Non è richiesto l’intervento del conducente.
 • Esempio: funzionalità di Livello 4 senza restrizioni operative.

Come funziona il pilota automatico delle self driving cars

La tecnologia di autonomous driving è praticamente basata sul pilota automatico. Si tratta di un sistema che è in grado di comunicare con le altre vetture, e con l’infrastruttura stradale, in tempo reale, dialogando con semafori, gallerie e piattaforme web che informano il programma sulle condizioni del traffico ed eventuali incidenti. Di fatto, l’autopilota è un software che controlla l’auto attraverso una serie di sensori.

A seconda del livello di guida autonoma a disposizione nell’auto, il pilota automatico può assistere il conducente o guidare l’auto da solo, diventando progressivamente sempre più preciso grazie a tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning. Per monitorare lo spazio usa sistemi radar, localizzatori GPS e sensori a ultrasuoni, con la capacità di rilevare qualsiasi ostacolo come auto, camion, moto, pedoni e ciclisti.

Normativa sulla guida autonoma nei veicoli

La guida autonoma piace sicuramente, ma è consentita? Da quando la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) ha approvato nuovi regolamenti nel gennaio 2021, consentendo l'uso del sistema automatico di mantenimento della corsia sulle strade pubbliche, i governi si sono dati da fare per approvare nuovi regolamenti AV. Da allora, Germania, Giappone e Regno Unito hanno ufficialmente approvato la guida condizionale eyes-off di livello 3 AV sulle strade pubbliche, con altri paesi europei che dovrebbero approvare a effetto domino, una legislazione simile. Secondo i programmi in materia, la Germania potrebbe diventare il primo paese ad approvare nuove leggi AV di livello 4.

AV nel mondo

Le cose stanno accelerando. Attualmente, ci sono innumerevoli piloti AV in tutto il mondo, con sempre più accordi di acquisizione, partnership e consorzi. Alcuni recenti includono l'acquisizione di Zoox da parte di Amazon, l'acquisto della divisione AV di Uber da parte di Aurora e l'acquisizione della divisione AV di Lyft da parte di Toyota. C'è anche il nuovo Autonomous Vehicle Computing Consortium, che comprende i principali produttori di automobili, chipmaker e fornitori, tra cui ARM, Bosch, Continental, Denso, GM, Toyota, Nvidia e NXP. Mentre ci sono somiglianze, c'è anche molta differenza nel modo in cui i paesi si stanno avvicinando alla tecnologia AV. In Europa, la mobilità di massa sembra essere al primo posto, con partnership pubbliche/private orientate allo sviluppo di navette autonome. In Cina, l'attenzione è sull'IA, in quanto leader mondiale nello sviluppo in questo campo. I giganti tecnologici statunitensi, nel frattempo, sono concentrati su applicazioni come i robotaxi, le consegne dell'ultimo miglio e i camion.

La normativa sulle auto che si guidano da sole

L’introduzione della guida autonoma richiederà inevitabilmente un aggiornamento delle norme stradali e un intervento sulle leggi nazionali in materia di mobilità e trasporti, un compito che all’interno dell’Unione Europea sarà dimandato ai singoli Stati membri, sempre mantenendo le direttive generali dell’UE.

In Germania, ad esempio, è già stato definito un quadro normativo per la guida autonoma di livello 3, inoltre è stato aumentato il limite di velocità in autostrada per le self driving cars da 60 a 130 Km/h. In Italia, attualmente, è consentita l’immissione sul mercato solo di veicoli con guida autonoma 1 o 2, mezzi che non possono circolare nelle autostrade e hanno l’obbligo di rispettare una velocità massima di 60 Km/h. Negli Stati Uniti, al contrario, questo tipo di innovazioni sono in uno stato più avanzato, con l’autorizzazione alla prototipazione di veicoli senza pedali e volante da parte dell’NHTSA, l’Agenzia americana per la sicurezza dei trasporti.

Self driving cars: i vantaggi della guida autonoma

È evidente come le macchine autonome rappresentino una soluzione efficiente per rendere gli spostamenti in auto meno pericolosi. Gli attuali sistemi esistenti hanno permesso di ridurre i rischi in modo considerevole, ottimizzando i tempi di risposta durante le manovre e aumentando la sicurezza stradale. Basti pensare al supporto offerto da tecnologie come il rilevatore degli angoli ciechi e il monitoraggio della distanza dagli altri veicoli.

Allo stesso tempo, le vetture di livello 3, 4 e 5 consentiranno di sfruttare “meglio” il tempo in auto, approfittando delì viaggio per lavorare, leggere o persino per dormire e riposarsi un po’. Un altro vantaggio delle self driving cars è la possibilità di diminuire il traffico, attuato attraverso una pianificazione intelligente della circolazione, grazie alla connessione tra i veicoli e le infrastrutture. Permetteranno, infine, a tutti di essere indipendenti negli spostamenti, comprese le persone disabili e chi non possiede la patente di guida.

Quali sono le macchine a guida autonoma in commercio?

Per il momento sono presenti sul mercato quasi esclusivamente auto con guida autonoma di livello 2, ovvero ad automazione assistita; le aziende, infatti, aspettano un adeguamento normativo per sbloccare il livello 3.

Tra le vetture più celebri c’è la Tesla Model 3, la berlina elettrica dotata del famoso sistema Autopilot, sebbene Elon Musk voglia raggiungere presto il livello 5 e trasformare Tesla nell’azienda di riferimento per le self driving cars. Oggi la maggior parte delle vetture più avanzate fa parte di questa categoria, dai migliori modelli Mercedes alle auto più evolute di BMW.

Pochissimi, invece, sono i modelli di livello 3, in cui rientrano i veicoli ad automazione condizionata, che permettono per brevi tratti di togliere le mani dallo sterzo. L’Audi A8 è un esempio in tal senso, dove però i limiti posti al suo potenziale sono più normativi che tecnologici.

Un risultato importante è stato ottenuto proprio da Mercedes, infatti, la casa tedesca è stata la prima ad ottenere l’autorizzazione per la guida autonoma di livello 3 negli Stati Uniti. Mercedes si affida all’autopilota Drive Pilot, in grado di guidare da solo l’auto senza il coinvolgimento umano, una tecnologia già in sperimentazione in Germania che sarà presente sui modelli 2024 come la EQS e la Classe S.

Auto a guida autonoma: quando saranno realtà?

Quasi tutte le case automobilistiche stanno lavorando alle self driving cars di livello 3, 4 e 5, con diversi progetti attivi in Europa, Asia e negli Stati Uniti. Tuttavia, prima dell’introduzione sul mercato sarà necessario riadattare il Codice della Strada e le norme europee, un passaggio complesso che richiede peraltro un protocollo condiviso a livello internazionale.

Ad oggi, l’UE non ha ancora dato il via libera a queste tecnologie, sebbene Tesla e altri costruttori come Honda sarebbero in grado di proporre veicoli a guida autonoma (Livello 3 e 4). Un altro punto critico è il problema legato alle infrastrutture, infatti, per la diffusione delle self driving cars è essenziale una copertura capillare delle connessioni ultraveloci 5G e la conversione delle città in moderne smart cities.

Un passo in avanti è stata la modifica della Convenzione di Vienna, con la quale l’Unione Europea ha autorizzato la guida autonoma con alcune restrizioni. In particolare, negli Stati dell’UE possono circolare veicoli con sistema automatizzato di mantenimento della corsia, ma solo se il mezzo rispetta le normative tecniche nazionali e sempre con la presenza di un conducente a bordo della vettura.

Ad ogni modo, grazie ai rapidi progressi tecnologici lo sviluppo delle auto a guida autonoma sta procedendo rapidamente. Infatti, si prevede che il mercato globale AV raggiungerà 1,75 trilioni di euro entro il 2030 - cioè 58 milioni di veicoli a guida autonoma sulle strade del mondo.

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Pubblicato il 11 ottobre 2024
11 ottobre 2024
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