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Colonnine di ricarica auto elettriche in Italia

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Continua a crescere il numero di colonnine elettriche in Italia, ma bisogna ancora potenziare la rete di ricarica in autostrada per le BEV.
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Dove e quante sono le colonnine per la ricarica delle auto elettriche in Italia?

Colonnine di ricarica elettrica in Italia: la situazione aggiornata

La mappa delle colonnine elettriche in Italia

Con la diffusione dei veicoli elettrici l’infrastruttura di ricarica sta diventando sempre più capillare nel nostro Paese, ma c’è ancora molto da fare, soprattutto nel potenziamento della rete di ricarica in autostrada. Vediamo a che punto siamo analizzando la situazione delle colonnine di ricarica delle auto elettriche in Italia.

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Quante colonnine elettriche ci sono in Italia?

L’infrastruttura italiana di ricarica è ancora indietro rispetto ad alcuni paesi europei in cui la transizione verso la mobilità elettrica è più avanzata, nonostante le ultime installazioni concentrate soprattutto al Centro Nord. Il lavoro da fare è ancora molto per colmare il gap con il Nord Europa, realizzando una rete di ricarica in grado di sostenere in modo adeguato la diffusione delle auto elettriche in Italia.

Secondo gli ultimi dati dell’EAFO (European Alternative Fuel Observatory), in Italia ci sono complessivamente 30.273 punti di ricarica (dati aggiornati al 2022). Tra questi il 10,5% sono stazioni elettriche in corrente continua da 50 kW in su (DC), la modalità di ricarica più veloce ed efficiente su strade extraurbane e autostrade, mentre l’89,5% sono colonnine elettriche in corrente alternata (AC) con potenza fino a 22 kW.

Per quanto riguarda la ricarica DC rapida e ultrarapida, su un totale di 3.195 stazioni elettriche ci sono 85 colonnine fino a 50 kW, 2.074 punti di ricarica da 50 a 150 kW, 825 stazioni da 150 a 350 kW e 211 colonnine di ricarica con potenza oltre 350 kW. Nella ricarica UltraFast rientrano anche i Supercharger di Tesla, stazioni di ricarica con potenza fino a 350 kW che consentono di ricaricare l’auto elettrica in pochi minuti.

Quasi il 90% delle stazioni elettriche in Italia per le auto elettriche sono colonnine AC, ovvero infrastrutture per la ricarica lenta che richiedono diverse ore per ripristinare l’autonomia dei veicoli a zero emissioni. Secondo i dati dell’OAFO, su un totale di 27.078 stazioni ci sono 3.598 punti con potenza fino a 7,4 kW, 19.188 colonnine con potenza da 7,4 a 22 kW e 4.292 punti AC con potenza superiore a 22 kW.

Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche in Italia sono aumentate del 13% rispetto al 2021, quando nel nostro Paese si registravano 26.801 stazioni per la ricarica delle auto elettriche alla colonnina. L’incremento più significativo ha interessato i punti di ricarica in corrente continua, con una crescita del 38% delle colonnine DC da 50 ad oltre 350 kW, un aspetto dimostra il lento ma progressivo miglioramento dell’infrastruttura di colonnine Fast e UltraFast.

Dove sono le colonnine elettriche in Italia?

La situazione italiana delle colonnine di ricarica fa emergere una concentrazione soprattutto nel Nord Italia, mentre il Centro e il Sud sono indietro rispetto al resto del Paese ma in recupero. In base al report di InsideEVs.it, la Lombardia è la regione con il più alto numero di stazioni, con 5.418 punti di ricarica per i veicoli elettrici e una quota nazionale del 17%, seguita dal Piemonte con l’11% delle colonnine disponibili in Italia.

Ai primi posti si posizionano anche il Lazio e l’Emilia-Romagna con una quota nazionale del 10%, il Veneto con il 9% e la Toscana con l’8% delle stazioni di ricarica presenti in Italia. Al Sud è la Sicilia la prima Regione del Sud Italia, con una crescita relativa del 16% tra il 2020 e il 2021, in grado di precedere la Puglia, la Sardegna, la Calabria e la Campania per numero di colonnine installate.

Le colonnine di ricarica elettrica in autostrada

Purtroppo la maggior parte delle colonnine elettriche si trova nelle aree urbane, con un forte ritardo della rete di ricarica delle auto elettriche in autostrada. Al contrario, la rete autostradale non è ancora dotata di un numero di stazioni di ricarica adeguata, in grado di supportare i lunghi viaggi con i veicoli elettrici in modo efficiente.

Nel complesso, su 30.273 colonnine elettriche sono disponibili appena 172 stazioni di ricarica nelle autostrade, ossia lo 0,5% del totale, installate soltanto in 38 aree di servizio su 506. La maggioranza dei punti di ricarica autostradali per le auto elettriche sono presenti al Nord Italia, dove si trovano 118 colonnine di ricarica per una quota pari al 68% del totale.

Spesso, dunque, è necessario uscire dall’autostrada per ricaricare la propria auto, con molti tratti in cui la distanza tra un punto di ricarica e l’altro supera i 50 chilometri. Manca ancora una maggiore interoperabilità e più chiarezza, nonostante l’introduzione dell’etichetta UE per i sistemi ricarica potrebbe aiutare ad armonizzare le strutture nei prossimi anni.

Come migliorare l’infrastruttura delle colonnine elettriche in Italia

Oltre alla carenza di infrastrutture in molte zone del Paese, soprattutto al Sud, è evidente la necessità di un sistema centralizzato di monitoraggio e tracciamento delle colonnine elettriche. Ciò consentirebbe un maggiore coordinamento nazionale, per individuare le aree in cui concentrare gli investimenti per una crescita omogenea delle tecnologie di ricarica delle auto elettriche.

Un altro problema riguarda la localizzazione dei punti di ricarica esistenti, quasi tutti ubicati al di fuori delle autostrade. All’estero la presenza di stazioni di ricarica per l’auto elettrica sulle arterie ad alta percorrenza è decisamente superiore, un aspetto che in Italia crea un forte ostacolo alla promozione della mobilità a zero emissioni.

La rete di colonnine elettriche: la situazione in Europa

Per capire meglio a che punto siamo in Italia è importante analizzare la situazione nel resto d’Europa. Secondo i dati dell’EAFO, nei 27 Paesi dell’Unione Europea ci sono 358.689 punti di ricarica, a fronte di 2,2 milioni di auto elettriche. La media europea vede un rapporto di 6 veicoli elettrici per ogni colonnina, mentre in Italia questa relazione è di 4,2 e permette di comprendere il gap che bisogna ancora colmare.

La maggior parte di essi sono sistemi normali o lenti, con circa **324.204 **stazioni di ricarica a corrente alternata con una potenza fino a 22 kW, mentre le colonnine DC per la ricarica veloce con una potenza al di sopra di 22 kW sono 34.485. Tra i Paesi più avanzati nell’e-mobility ci sono quelli del Nord Europa, come i Paesi Bassi, la Norvegia e la Svezia.

Il PNRR per lo sviluppo della rete di ricarica delle BEV in Italia

Le istituzioni italiane ed europee si stanno muovendo verso la promozione della mobilità elettrica, per adeguarsi agli obiettivi degli Accordi di Parigi e del Green Deal europeo. Il target è la completa decarbonizzazione entro il 2050, per contrastare i cambiamenti climatici riducendo le emissioni di anidride carbonica, con lo stop alla vendita di auto endotermiche previsto dal 2035.

Una delle iniziative più importanti al momento è quella del PNRR italiano, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato con i fondi europei del Recovery Fund (anche noto come Next Generation EU). Si tratta di un piano strategico per stimolare la ripresa economica in Europa dopo la pandemia di Covid-19, sostenuto dall’emissione di bond condivisi per un valore complessivo di 750 miliardi di euro.

Gli interventi da finanziarie nei singoli Paesi hanno un focus sugli investimenti sostenibili, tra cui c’è il potenziamento delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Il target dell’UE è l’installazione di 1 milione di punti di ricarica, per arrivare nel 2030 ad almeno 2,8 milioni di colonnine elettriche rispetto alle circa 260 mila di oggi, mentre l’obiettivo italiano sono 21.255 colonnine Fast e UltraFast.

Al momento le iniziative al vaglio sono numerose, infatti, oltre alle stazioni di ricarica si stanno studiando soluzioni per ridurre il carico fiscale sulle flotte aziendali elettriche, favorendo il passaggio delle imprese dalle auto a motore termico a quelle ecologiche, anche attraverso soluzioni per la mobilità elettrica integrata.

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Pubblicato il 17 ottobre 2022
17 ottobre 2022
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